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Cambiamenti climatici, l'information technology può sostenere la difesa dell’ambiente

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Pubblicato da Börje Ekholm in CURIOSITA' · 28 Settembre 2019
Tags: climaecologiainformationtechnology
LA LOTTA ai cambiamenti climatici è una delle principali sfide per l’umanità.

Nel prossimo decennio, le tecnologie della Quarta Rivoluzione Industriale - in particolare il 5G, l’Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza Artificiale (AI) - forniranno strumenti essenziali per aumentare l’efficienza nell’economia e per prepararsi all’era del combustibile post fossile.

Ma possiamo farlo? E se sì, come?

Lo scorso anno, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha presentato il suo rapporto dedicato sugli effetti del riscaldamento globale di 1,5°C e oltre. Tale rapporto segnala chiaramente la differenza tra il riscaldamento globale di 1,5°C e 2°C e sottolinea l’urgente necessità di evitare di superare i punti di non ritorno nei sistemi di supporto vitale della Terra.

Per evitare che il riscaldamento globale superi questo livello, le emissioni globali di gas serra devono raggiungere il picco massimo entro il 2020, e successivamente diminuire della metà ogni decennio, che corrisponde a una riduzione annuale del 7% come media globale. Dobbiamo intraprendere azioni senza precedenti per raggiungere quest’obiettivo a tutti i livelli della società, includendo nazioni, città, settori industriali e individui.

La Exponential Climate Action Roadmap

L’anno scorso, Ericsson ha lavorato in sinergia con organizzazioni quali Future Earth, il fondo finlandese  Sitra, il WWF, lo Stockholm Resilience Center, Mission 2020 e altri soggetti per comprendere se è possibile dimezzare le emissioni globali di CO2 entro il 2030 e, in caso affermativo, quale potrebbe essere il ruolo dell’ICT.

Il risultato di questo lavoro – il report Exponential Climate Action Roadmap - è stato presentato al Global Climate Action Summit nel 2018. Esamina come una riduzione del 50% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 possa essere implementata in tutti i settori chiave dell’economia globale, in particolare nell’approvvigionamento energetico, in industria, edilizia, trasporti, consumo alimentare, agricoltura e silvicoltura. La conclusione è che il dimezzamento delle emissioni entro il 2030 è effettivamente realizzabile - e il settore della tecnologia digitale è fondamentale per raggiungere l'obiettivo, sia attraverso la sua capacità di ridurre direttamente le emissioni, sia come fautore dell’azione per il clima.

Per tenere il passo con gli ultimi sviluppi, i trend e rafforzare ulteriormente l’analisi, abbiamo appena pubblicato una versione aggiornata della roadmap, Exponential Climate Action Roadmap 1.5, insieme a un report di alto livello, Meeting the 1.5°C Climate Ambition. Il contenuto e i messaggi dei due report sono più validi che mai.

Un terzo delle soluzioni identificate nella roadmap è reso possibile da soluzioni ICT esistenti. Queste soluzioni corrispondono al 15% delle emissioni globali, che è maggiore dell'impronta ambientale dell’Unione Europea e degli Stati Uniti messi insieme. Questo dato può essere anche paragonato all’impronta ambientale dello stesso settore ICT, che è rimasta costante per diversi anni a un livello dell'1,4% delle emissioni globali complessive nonostante la crescita esponenziale dei dati.

Suggerimenti sulle policy per la decarbonizzazione

Contrariamente ad altri report tecnologici, l’Exponential Climate Action Roadmap inserisce la tecnologia in un quadro sociale molto più ampio. Crediamo che la tecnologia, quando applicata alle soluzioni climatiche, abbia il potere di trasformare la società. Ma raggiungere la decarbonizzazione con velocità e scala sufficienti – limitando al contempo gli effetti collaterali sociali negativi – richiederà nuovi inquadramenti politici, nuovi modelli di finanziari e di business, una trasformazione coerente della domanda e dell’offerta e una leadership climatica a tutti i livelli.

Un elemento importante della Exponential Climate Action Roadmap è pertanto lo studio delle policy, che comprende sia elementi generali, sia specifici del settore. Dal punto di vista della connettività a banda larga, i gli aspetti più importanti includono:
1) Passare da una visione a delle roadmap e strategie concrete a tutti i livelli. Ciò significa implementare politiche coerenti che supportino tecnologie e modelli di business per una profonda decarbonizzazione, eliminando al contempo le emissioni e i processi ad alta intensità di carbonio.
2) Le strategie di digitalizzazione e per il clima devono diventare una cosa sola, con un ampio rafforzamento reciproco.
3) I modelli di economia circolare, economia digitale e sharing economy dovrebbero essere ottimizzati e incentivati ??a favore del clima.
4) Si dovrebbero sviluppare roadmap esponenziali per il clima per settori industriali, imprese, città, regioni e nazioni.


Come possiamo sostituire le attività ad alte emissioni?

Come aziende, possiamo dare l’esempio fissando obiettivi climatici precisi basati sulla scienza e riducendo le emissioni delle nostre attività e dei nostri prodotti, oltre a lavorare sulle nostre supply chain e investire nella fornitura di energia rinnovabile. Il settore ICT è già il più grande acquirente al mondo di elettricità prodotta da fonti rinnovabili, è un attore importante dal lato della domanda.
Tuttavia, mentre la società è ampiamente focalizzata sulla soppressione delle attività ad emissioni elevate, dobbiamo continuamente aumentare il nostro livello di ambizione e sviluppare soluzioni per sostituirle. Queste nuove soluzioni spesso comportano enormi vantaggi per la società in termini di sviluppo sostenibile e di opportunità di business.

In Ericsson abbiamo ridotto le nostre emissioni del 50% e stiamo lavorando per raggiungere ulteriori riduzioni, oltre a dimostrare come i nostri prodotti e soluzioni possano contribuire a dimezzare le emissioni globali.
Ora, invitiamo altre società e responsabili politici a unirsi a noi per raggiungere questo obiettivo. Il momento per agire è adesso. In poco più di un decennio, dobbiamo dimezzare le emissioni di carbonio del mondo e il nostro settore deve mostrare la strada.

* Börje Ekholm è presidente e CEO di Ericsson. È membro del consiglio di amministrazione di Telefonaktiebolaget LM Ericsson e Alibaba, Inc. Ekholm è anche membro del consiglio di fondazione di Choate Rosemary Hall. Dal 2017, è membro del Stering Committee of the World Economic Forum Digital Communication Governors e membro della Commissione per lo sviluppo sostenibile della banda larga. Ha conseguito il Dottorato onorario presso il Royal Institute of Technology, Svezia.



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